La storia

La nostra scuola sorge in quello che oggi è considerato il cuore del quartiere di Marassi, centro popoloso del Municipio Bassa Valbisagno. Un’istituzione, la scuola, che vanta un passato glorioso. A fine ‘800 l’area su cui si affaccia, l’odierna piazza Galileo Ferraris, faceva parte di un vasto podere acquisito dalle suore Brignoline, che nel 1886 decisero di costruirvi una prima, piccola scuola intitolata al patrizio genovese Nicolò Brignole. Fu solo quando il Regno d’Italia promosse ed ampliò maggiormente l’Istruzione pubblica in tutto il paese, che il Comune di Genova decise di demolire il vecchio edificio e costruirne uno nuovo. La prima pietra fu posta nel 1910, la struttura fu ultimata nel 1913 e venne intitolata a Raffaele Lambruschini, grande pedagogista genovese. Nel 1915 allo scoppio della Prima Guerra Mondiale il nuovo edificio fu adibito a ospedale militare; solo nel 1923 tornò alla funzione per cui era nato, con una novità, l’intitolazione al Generale Cantore, leggendario “Papà degli Alpini” caduto al fronte. Nel 1942 durante uno dei tanti bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, la scuola fu colpita e parzialmente distrutta. Seguirono altri eventi drammatici tra cui la requisizione da parte dei tedeschi, che lasciarono tuttavia libere delle aule per permettere la continuazione almeno a giorni alterni delle lezioni; successivamente l’intero edificio  fu sequestrato dagli inglesi per cui le classi dovettero trovare ospitalità in altri edifici limitrofi. Solo nel 1946 la Cantore tornò ad essere “scuola”. Al 1956 risalgono modifiche sostanziali: furono costruite le due ali laterali e innalzato un piano nella parte centrale, assumendo così l’aspetto attuale. A metà degli anni 60, si poteva vantare il numero maggiore di studenti in tutta Genova: circa 2000 bambini!

I.C. Marassi foto storica

Oggi la nostra scuola si chiama Istituto Comprensivo Marassi; è stata testimone consapevole di una gran parte del XX secolo e crocevia naturale di quello sviluppo urbano che ha conquistato sempre più le colline che si affacciano sulla Val Bisagno, territorio divenuto col tempo sempre più eterogeneo e multiculturale.

I.C.Marassi foto